È un ritratto inquietante e nello stesso tempo divertente dell’Italia di oggi, in cui elucubrazioni filosofiche e citazioni dotte sono considerate con sospetto e disprezzo, un trucco delle élite per ingannare il "popolo", che è preda di sentimenti estremi che esterna con accessi di rabbia, applausi, insulti sui social e violenza fisica, contro i clandestini, i rom, gli omosessuali e gli intellettuali. La prima vittima, linciata sul pianerottolo di casa, è il professor Prospero, colpevole di aver citato Spinoza in un talk show, venendo immediatamente ripreso dal conduttore: «Questo è uno show per famiglie, e chi di giorno si spacca la schiena ha il diritto di rilassarsi e di non sentirsi inferiore». Il “primo ministro degli Interni” istituisce il Registro Nazionale degli Intellettuali e dei Radical Chic per censire, con lo scopo di proteggerli, coloro che «si ostinano a credersi più intelligenti degli altri». Molti, però, per non essere schedati si affrettano a svuo