Romana Petri, Il mio cane del Klondike
Il mio cane del Klondike è la storia di Osac un cane ricco di controindicazioni, un selvaggio che viene da lontano, indomabile e fuggiasco, sentimentale e al contempo ottuso nel suo amore donato senza riserve, ingombrante, binario e caotico come racconta il suo nome ma anche una créme glacée. Abbandonato dalla sua prima famiglia viene ritrovato senza vita ai bordi di una strada e riportato a forza ad una nuova vita fatta di spazi stretti, troppo per la sua prepotente esuberanza, di circuiti urbani inadatti al suo spirito selvaggio. Eppure nonostante tutto Osac a modo suo si adatta per amore, un amore senza riserve ma privo di sentimentalismi, un amore fisso e stabile, fedele, che non si consuma ed è per questo eterno. <<Ciò che gli andava più a genio era essere una specie di mia appendice, una prolunga, un’altra come me ma con la testa e i sentimenti suoi>> Gli uomini invece consumano i sentimenti, anzi spesso sono convinti che amare significhi cambiare la natu