Donatella Di Pietrantonio, L'arminuta
Donatella Di Pietrantonio, L'arminuta , Einaudi, 2017 La storia si volge a metà degli anni Settanta, in un paesino abruzzese, ma in un’atmosfera che sembra fuori dal tempo; è raccontata in prima persona dalla protagonista di cui non viene però menzionato il nome. L’ arminuta in dialetto abruzzese significa “la ritornata”. È una ragazzina tredicenne che viene rimandata, da coloro che lei ha sempre considerato suoi genitori, a vivere presso i genitori biologici in un paesino dell’entroterra abruzzese. Negli anni successivi alla guerra in molte famiglie numerose e indigenti si usava affidare un figlio a un parente che potesse crescerlo come figlio proprio. Da un giorno all’altro, però, l’ arminuta scopre di non essere figlia delle persone con le quali è cresciuta e, cosa ancor più traumatizzante, si trova catapultata dagli agi e dal calore della sua casa in una famiglia povera di contadini composta da padre, madre, quattro fratelli e una sorella, che p