Amir Issaa, Vivo per questo.


Un racconto autobiografico bello, trascinante. Un viaggio all'interno della Roma degli anni '80 e '90 fino ad arrivare ad oggi.

Il protagonista della storia è Amir e la sua storia comincia di notte. Lui ha 10 anni e l'ufficiale giudiziario sfratta lui e la sua famiglia di casa.

La storia che Amir racconta non è soltato la storia della sua vita, ma la storia della sua città. La storia del suo quartiere, Tor Pignattara, e della difficoltà dell'integrazione sociale. Lui che è italiano, ma non del tutto, agli occhi degli altri. Lui che ha un papà che entra ed esce dal carcere e questo nessuno lo sa.

Lo skate, il writing, l'hip hop erano stati la negazione di tutto ciò che era davvero, la costruzione di una identità alternativa.

"Niente puoi, niente fai, niente sei, mi scivoli addosso come l'acqua nel k-way"

Questo è un libro che ho amato da subito. Sono letteralmente caduta dentro la storia e ne sono uscita all'ultima pagina.

Un po' perchè Amir è mio coetaneo, un po' perchè hip hop e il movimento dei writer hanno sfiorato la mia adolescenza, leggendo questo libro ho scoperto dinamiche sociali che non conoscevo o, per meglio dire, delle quali avevo avuto solo un vago sentore.

Ho finito di leggere il libro ascoltando le canzoni di Amir che oggi è un bravissimo e apprezzato rapper.

Non sono acora riuscita a vedere Scialla! Il film di Francesco Bruni per il quale Amir ha scritto e interpretato la colonna sonora, ma conto di vederlo presto.

Amir Issaa
Vivo per questo
Editore: Chiarelettere
Collana: Reverse
Anno edizione: 2017
Pagine: 250 p., Brossura

(Barbara) 

Commenti

  1. Anche io, come Barbara, penso che quello di Amir Issaa non sia solo un romanzo autobiografico; secondo me, infatti, è anche un romanzo di formazione.
    Issaa introduce il lettore, fin dalle prime pagine, in una realtà difficile: quella di due bambini, Amir e sua sorella Fatima, che insieme alla madre si ritrovano per strada in quanto sfrattati.
    L’autore vive a Roma, da lui definita, con una bella espressione, “patchwork urbano in cui ciascuno colora il suo quadrato”.
    Per me la musica è la vera protagonista del libro, è stata un’ancora di salvezza per Amir e tanti altri giovani, li ha tenuti lontani dal rischio di delinquere e dalla tentazione di cadere nel tunnel della droga.
    L’autore ce l’ha fatta: è diventato un rapper famoso, ha raggiunto il flow, “la capacità di far fluire le parole sopra la musica”; inoltre si è integrato perfettamente nel tessuto sociale, in quanto si è saputo confrontare e relazionare con culture e voci diverse dalla sua, ottenendo un arricchimento finale per tutti.
    Di questo libro mi è piaciuto molto lo stile narrativo e ho trovato quasi poetiche alcune definizioni come ad esempio: “noi siamo la somma delle nostre scelte”.
    (Francesca)

    RispondiElimina
  2. Hai ragione Francesca. Alcune frasi sono da scrivere a chiare lettere ovunque!

    RispondiElimina
  3. Sono contenta di aver letto questo libro di Amir Issaa perché mi ha fatto conoscere un uomo pieno di talento, la sua storia vera e in alcuni casi toccante, il suo mondo interiore e il suo impegno in battaglie culturali che condivido.
    La parte che mi è piaciuta di più di questo romanzo è la seconda, quella relativa alla crescita e all’impegno nel writing, nell’hip hop e nelle rivendicazioni della G2.
    Alessandra
    «La legge è senza dubbio importantissima perché i diritti sono fondamentali, ma serve anche cambiare il pensiero delle persone: se non si accetta che un ragazzo nero, con i capelli afro o con gli occhi orientali è un italiano al 100 per cento, la battaglia non è vinta» spiegavo. «Ho trentacinque anni, un figlio di quattordici e mi trovo a metà strada tra la prima ondata di immigrazione da cui discendo, e la generazione di cui fa parte anche mio figlio. Faccio da ponte, quindi, nella speranza che fra qualche anno nessuno chiederà più a questi ragazzi da dove vengono.» Ma la voce della ragione è da sempre troppo flebile quando quella dell’ignoranza scatena i suoi cani.

    RispondiElimina

Posta un commento