Luigi Pirandello, Ciaùla scopre la luna, Novelle per un anno, 1907

Luigi Pirandello, Ciaùla scopre la luna, Novelle per un anno, 1907

Sicilia. Ciaùla è un picconiere, un operaio che lavora nelle miniere di zolfo.
Viene sfruttato dal suo padrone che lo obbliga a lavorare dal tramonto all'alba, finché, un giorno, esce dalla miniera in piena notte, scoprendo per la prima volta la luna. Una visione che lo lascia sbalordito; non avendola mai vista, la ammira con ingenuità e stupore.

Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola, eccola là, la Luna... C’era la Luna! La Luna! E  Ciàula  si  mise  a  piangere,  senza  saperlo,  senza  volerlo,  dal  gran conforto, dalla  grande  dolcezza  che  sentiva,  nell’averla  scoperta,  là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara
dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure
per lei non aveva piú paura, né si sentiva piú stanco, nella notte ora
piena del suo stupore.
La novella fa trasparire uno temi cari a Pirandello, quello della solitudine dell'uomo e della sua difficoltà nel comunicare con gli altri.
Sembra come se la luna sia l'unica ad avere compassione per lo status sociale di reietto di Ciaùla, il quale compie una anabasi, passando dal buio alla luce.

È una delle prime novelle che ho letto quando ero al liceo, mi colpì subito per la profondità e l’attualità degli argomenti affrontati.
(Alessia)

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