Milena Palmieri, Come l'arancio amaro. Bompiani, 2024

La parola che ci ha guidati alla scelta del libro da leggere il mese di ottobre è "natura". 

Le nostre proposte sono state tante e varie, ma alla fine abbiamo scelto Come l'arancio amaro di Milena Palminteri, come libro da leggere in questo mese.

Questa è la trama.

Agrigento, 1960. Carlotta ha trentasei anni ed è convinta che nessuna persona amata possa rimanerle vicino: suo padre è morto la notte in cui lei nasceva, la sua adorata bambinaia se n'è andata quando lei era piccola e sua madre è sempre stata simile a un'algida istitutrice. Cresciuta durante il Ventennio e la guerra in una Sicilia dove da sempre tutto cambia per rimanere immutato, Carlotta ha imparato che il solo modo per non soffrire è annoiarsi con pazienza. Così, dopo gli studi di legge, anziché lottare per diventare avvocato si è rinchiusa a lavorare all'Archivio notarile. Ma il destino ci insegue anche se noi ci nascondiamo: è proprio uno dei polverosi documenti dell'Archivio a rivelarle la terribile accusa rivolta da sua nonna paterna a sua madre, di non averla partorita ma comprata. 

Le nostre impressioni.

Milena Palmieri racconta una storia che parte dagli anni venti del Novecento dove la società era ancora con forti disparità sociali tra ricchi e poveri, aristocratici e non. Molte più di quelle odierne.

È un libro che grida l'essenza della storia dell'Italia sia dal punto di vista sociale che economico. 

La storia si svolge in due periodi storici; prima e dopo il fascismo.

Le donne protagoniste nel periodo fascista sono donne comunque influenzate dal loro status sociale nella scelta di tenere o avere un figlio perché il loro ruolo principale è quello di essere moglie e madre.

Frutto di queste condizionamenti è la donna protagonista degli anni '60 che scrive e che sta cercando la sua origine e che alla fine della storia troverà la propria realizzazione professionale.

La cosa che colpisce maggiormente è la caratterizzazione dei personaggi. Li si puoi sentire accanto  durante la lettura, si possono percepire i loro sentimenti e reazioni prima che avvengano e tutto ciò fa sì che restino dentro al lettore. 

Sabedda resta una delle protagoniste che è rimasta nel cuore per la genuinità, la semplicità e per la sua storia di riscatto. 

È un libro molto bello che tratta anche di fascismo e di mafia, che sono sempre presenti nella storia degli anni 20-40.

 Lascia un po' perplessi il fatto che sembra che la mafia ne esca necessaria e buona, anche se nel libro viene specificato più volte che in Sicilia la vita veniva vissuta in maniera diversa rispetto al resto della penisola.

Carina la scelta di utilizzare caratteri diversi per i capitoli del passato e quelli del presente.

E' un libro che rimane nel cuore per i personaggi, i luoghi descritti e le storie che vengono raccontate.

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