Mathias Gatza, Il mago della luce, Neri Pozza, 2013
Cari lettori e care lettrici,
la parola che ha ispirato la scelta di questo libro è: ardente, come la passione di un artista del Seicento per la cattura istantanea della luce e delle immagini, come l'amore di Sophia per il suo cugino artista folle e appassionato, come il sentimento di Leopold per il suo lavoro in tipografia, come l'ossessione di uno storico dell'arte per la storia di Silvius Schwarz.
La storia inizia a Dresda nel 2002. L’Elba esonda e allagando la città e, dalla grata di un impianto di depurazione, un anonimo storico dell’arte ripesca un libretto del XVII secolo stampato con rari caratteri a piombo che descrive la vita e le opere di un artista barocco di nature morte: Silvius Schwarz, un pittore sassone di cui sembrano esistere solo due opere. La storia di Schwarz è narrata dal compositore Leopold, che utilizza la stampa in quanto non sa scrivere a mano e che racconta dell’ossessione che permeò l’intera esistenza del suo amico artista: riprodurre la realtà nel modo più fedele possibile, catturando l’essenza delle cose. Da quel momento Silvius Schwarz, il pittore di nature morte assente dalle altre fonti dell'epoca e dai libri di storia, diventa per lo storico dell’arte una ossessione.
Il 20 maggio 2024 ci siamo incontrate per parlare dell'esperienza di lettura de Il mago della luce e, dobbiamo confessare, tutte abbiamo raccontato di aver avuto difficoltà a leggerlo. Infatti la lettura è risultata faticosa soprattutto per lo stile ed è stato arduo entrare nel ritmo della narrazione. Qualcuna ha rilevato che sebbene sia presentato come romanzo storico, l’ambientazione sembra più che altro fantasiosa; neanche le storie d’amore narrate le sono apparse coinvolgenti. Alcune parti, come lo scambio di lettere tra Silvius e la cugina e le divagazioni del Curatore, sono sembrate quasi superflue e anzi hanno solo creato confusione. In realtà Il mago della luce ha una trama che potrebbe essere accattivante, quasi di un giallo, e intende dimostrare la nascita della fotografia nel Seicento; le opere infatti sono molto realistiche e sembrano quasi rubare l'anima alle persone e per questo il pittore Silvius Schwarz viene condannato e cancellato dalla cultura chiusa dell'epoca. Purtroppo però a noi è sembrato che la lettura fosse invece pesante e che a tratti la trama fosse difficile da comprendere, in quanto il romanzo si articola su diversi livelli di racconto, saltando continuamente tra passato e presente.
Non tutto il gruppo è riuscito a leggere questo libro, in quanto non è stato facile recuperarlo, non essendo più stampato ed essendo di difficile reperimento tramite prestito bibliotecario.
Per contattarci scrivi a unapanchinaperleggere@gmail.com.
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