Edith Bruck: Il pane perduto

 


Vincitore del Premio Strega Giovani, Il pane perduto è l'autobiografia di Edith Bruck.

Questo è un libro da leggere assolutamente per non dimenticare cosa è stata la shoah e degli strascichi, delle conseguenze che ha portato nella vita dei sopravvissuti.

Cosa fare dopo? Cosa volere dalla vita? Quale posto può essere considerato "casa"?

Edith Bruck racconta non solo, e non tanto della sua permanenza nei campi di concentramento, quanto del dopo. Racconta la sensazione di estraneità rispetto ai suoi stessi familiari che non hanno fatto esperienza del lager, il tentativo di insediarsi in Israele e lì di inventarsi una vita tutta nuova, le fughe, le tournée in giro per l’Europa al seguito di un corpo di ballo composto di esuli, l’approdo in Italia e la direzione di un centro estetico frequentato dalla “Roma bene” degli anni Cinquanta, infine l’incontro fondamentale con il compagno di una vita, il poeta e regista Nelo Risi, un sodalizio artistico e sentimentale che durerà oltre sessant’anni.

Ho impiegato pochissimo a leggere questo libro grazie alla bravura di Edith Bruck che riesce a utilizzare un linguaggio scorrevole e una narrazione fluida anche raccontando una delle pagine più brutte della storia del '900.


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