Giulia Corsalini - La lettrice di Cechov

Eva arriva in Italia per lavoro. In Ukraina, il suo Paese di origine, lascia suo marito gravemente malato e sua figlia.
In Italia trova un lavoro di badante che le permette di sostenere le spese universitarie della figlia. Il lavoro, però le permette anche di dedicare del tempo a una sua grande passione: Cechov.
Comincia infatti a frequentare la biblioteca di Lingue dell'università di Macerata dove c'era anche l'Istituto di Slavistica.
Proprio lì in Istituto Eva incontra il professor Giulio de Felice, l'uomo cambierà prospettiva ad Eva.
A me questo libro è piaciuto molto.
E' una storia bella, attuale. E' la storia di una donna che rinuncia alla quotidianetà della figlia pur di permetterle di studiare per poter relizzare il sogno di diventare medico.
Una storia difficile, fatta di incomprensioni tra due donne forti che vivono con durezza gli anni del difficile distacco.
E' un libro che a me è piaciuto molto.
Giulia Corsalini racconta la storia con toni dolci e poetici.
I sentimenti, nel libro, sono spesso inespressi.
Non si affronta in modo aperto il rapporto tra Eva e il marito, tra Eva e la figlia, tra Eva e il prof De Felice.
Si gioca sul non detto, sui silenzi che modellano le relazioni umane.

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