Franco Faggiani - Il guardiano della collina dei ciliegi

 "Correvo perchè solo così mi sentivo realmente libero, 
unico, leggero, in sintonia completa con il creato."
La vicenda narrata nel libro ha preso spunto da alcuni degli eventi principali della vita di Shizo Kanakuri, non si può quindi dire che sia una vera e propria biografia.

E' la storia di un giovane giapponese invitato dall'Imperatore Mutsuhito a partecipare, come maratoneta, ai Giochi Olimpici di Stoccolma del 1912.
Dal giorno della maratona la vita di Shozo non sarà mai più la stessa.

Dopo un movimentato e quasi interminabile viaggio per raggiungere Stoccolma, Shizo, considerato come favorito e in buona posizione nella maratona, a meno di sette chilometri dal traguardo, mancò il suo obiettivo e, per ragioni misteriose anche a se stesso, sparì nel nulla dandosi alla fuga.
Da qui ha inizio la storia travagliata di espiazione e conoscenza che porterà il protagonista di questo libro dapprima a nascondersi per la vergogna e il disonore dopo aver deluso le aspettative dell’imperatore, poi a trovare la pace come guardiano di una collina di ciliegi.

Franco Faggiani ha scritto, a partire dalla storia di un giovane maratoneta, una storia molto poetica e delicata. Una storia sui rapporti interpersonali, sulle aspettative, sulla solitudine.

A me questo libro è piaciuto molto. L'ho trovata una lettura scorrevole e decisamente piacevole.

(Barbara)

Commenti

  1. Il guardiano della collina dei ciliegi è una biografia romanzata, dove convivono elementi reali con altri di fantasia. E' la storia di Shizo Kanakuri, il primo maratoneta giapponese che su invito dell'Imperatore Mutsuhito partecipò alle olimpiadi di Stoccolma del 1912.

    "La sua falcata assomigliava a quella della cicogna quando sta per spiccare il volo e i suoi piedi sussurrano all'erba".

    Shizo, studente di economia a Tokyo ha avuto l'onore e il privilegio di rappresentare il suo paese nella maratona. Il regolamento vietava agli atleti di fermarsi nei punti di ristoro ma Shizo non resiste alla tentazione e si addormenta. Non taglierà mai il traguardo.
    Dopo il fallimento, avendo perso tutto, ritrova se stesso nel silenzio della natura. Cambia nome, si arruola nella legione straniera e poi approda sulla collina dei ciliegi. I ciliegi sono piante sacre, che gli regalano la serenità che cercava. La collina dove vive lo protegge per oltre cinquanta anni.
    In questa storia non poteva mancare il lieto fine: invitato in Svezia nel 1967, dopo oltre mezzo secolo, completa la gara. Il suo tempo record è stato di 54 anni, 32 minuti, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti e 20 secondi.
    La vita offre sempre le seconde possibilità. E' una storia di riscatto, di recupero dell'onore perduto.

    (Francesca)

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