Premio Strega 2011: Edoardo Nesi - Storia della mia gente

Edoardo Nesi, Storia della mia gente, Bompiani, 2011


Nel libro Edoardo Nesi racconta la storia dell'impresa della sua famiglia che fallisce  a causa della massiccia presenza di immigrati cinesi, sfruttati da altri loro connazionali, costretti a vivere in un ambiente degradato e oggetto  di razzismo da parte degli operai italiani, che hanno perso il lavoro.
La critica di Nesi è rivolta agli economisti, che non hanno la conoscenza, che "Machiavelli riteneva importante per chi deve governare: conoscere i territori che si governano per meglio difenderli".
L'autore è molto critico anche per quello che riguarda l'idea che produrre per mercati di nicchia possa essere una strategia vincente per le imprese. L'autore è triste per la perdita del rumore delle  industrie. 

In un capitolo del libro si legge che: "il rumore della tessitura non si ferma mai, è il canto più antico della nostra città e ai bambini fa da ninna nanna".

Una cosa che mi ha colpito in questo romanzo è l'assenza dei lavoratori, probabilmente voluta, per indicare i lavoratori come potenziali  imprenditori un tempo,  e come massa di disoccupati oggi.
Gli operai sono invece presenti nella grande manifestazione "Prato non deve chiudere" a cui partecipano anche imprenditori in una ritrovata solidarietà sociale e umana.

Pensando al futuro,  lo scrittore conclude: "oggi però voglio continuare  a camminare insieme  alla  mia gente. Non so bene dove stiamo andando, ma di certo non siamo fermi". 

Ma in questo romanzo c'è molto di più: l'amore per la letteratura, soprattutto per Francis Scott  Fitzgerald, modello di vita e di stile letterario e l'amore per il cinema che ha cambiato la sua visione del mondo.
(Francesca)

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